Bambini ROM senza scuola a Roma, giustificare è impossibile

Nicoletta Teodosi, presidente del Cilap, ha dichiarato: “È difficile capire, è impossibile giustificare le interruzioni di servizi di integrazione sociale e scolastica dei minori Rom. ‘Non lasciamoli indietro’: perché così facendo aumentiamo povertà, discriminazione, abbandono scolastico”.

Roma, 23 settembre 2015 – Dopo la sospensione dell’accompagno delle coop ai bambini rom, e i conseguenti disagi, Nicoletta Teodosi presidente del Cilap – Collegamento Italiano di Lotta alla Povertà, sezione nazionale di EAPN European Anty Poverty Network ha dichiarato: “Pur comprendendo le difficoltà che l’Amministrazione capitolina sta affrontando, come rete di lotta alla povertà ci resta

impossibile giustificare le interruzioni di servizi di integrazione sociale e scolastica dei minori Rom dai campi dove abitano alle scuole dove sono iscritti a Roma. I bambini Rom, sono bambini, non un pericolo sociale, e in quanto tali hanno diritti, non responsabilità che sono sempre e comunque degli adulti: genitori, insegnanti, amministratori comunali, dirigenti. 

Il Cilap, anche se lavora in contesti nazionali ed europei, non è esentato dal guardare cosa accade nei territori locali e prendere di conseguenza una posizione. La nostra attenzione è verso i bambini Rom che hanno il diritto di essere integrati, è verso quei lavoratori e lavoratrici che da anni svolgono il lavoro di mediazione sociale, è verso quelle organizzazioni del terzo settore, cooperative sociali o associazioni che siano, che sono state promotrici di interventi innovativi e che per norme, spesso disattese o applicate male, rischiano di perdere progetti e servizi con il risultato di licenziare o ricorrere a contratti di solidarietà.

Comprendiamo tutto, ma domandiamo: è mai possibile che dopo 22 anni si continui ad affidare servizi, oramai considerati essenziali per garantite il diritto allo studio di minori, con bandi di gara annuali? È mai possibile, sapendo che i bambini Rom ci sono e ci saranno sempre, non riuscire ad affidare i servizi di integrazione scolastica in maniera più semplice onde evitare interruzioni, ricorsi al Tar, licenziamenti di personale?

Quello che abbiamo ottenuto a livello europeo, non è stato raggiunto a livello nazionale e vediamo che a livello locale romano ancor meno. L’Italia è un paese frammentato, a pois potremmo dire, e ce ne rendiamo conto in queste situazioni: una città come Roma non dovrebbe permettersi di lasciare indietro proprio chi ha meno opportunità e i bambini Rom, sono quelli che certamente ne hanno meno di tutti, loro malgrado.

Diciamo solo una cosa agli amministratori competenti: “Non lasciamoli indietro”, perché così facendo aumentiamo povertà, discriminazione, abbandono scolastico. Esattamente il contrario di quello che è il mandato costituzionale che è affidato al Comune. 

Per quanto ci riguarda, come rete di lotta alla povertà, porteremo nelle sedi di confronto europeo quanto sta accadendo, certi della difficoltà a far capire anche in quel contesto i perché di questa situazione”.

Ufficio Stampa Cilap, Nicola Perrone, ufficio stampa@cilap.eu <mailto:stampa@cilap.eu>  – www.cilap.eu <http://www.cilap.eu>

Please follow and like us: