Nicoletta Teodosi, presidente del Cilap:
“Temiamo che le misure contro il disagio siano l’ennesimo spot, che non punta a
ridurre drasticamente la povertà assoluta. Chiediamo quindi una strategia
complessiva contro la povertà, con un piano globale. Gli stanziamenti sono
insufficienti per una vera lotta contro la povertà”.
Roma, 5 novembre 2015 – In occasione della presentazione della Legge di
Stabilità al Senato, Nicoletta Teodosi presidente del Cilap – Collegamento
Italiano di Lotta alla Povertà, sezione nazionale di EAPN European Anty Poverty
Network ha inviato una lettera al Presidente del Senato Pietro Grasso, ai
capigruppo del Senato e ai Presidenti della Commissione Bilancio per chiedere
un’Audizione e presentare la posizione del Cilap. “Temiamo che le ‘misure
contro il disagio’ siano l’ennesima misura spot, disorganica perché frutto
della sommatoria di voci di spesa diverse ed emergenziale, che non arrivano
fino in fondo l’obiettivo annunciato di ridurre drasticamente la povertà
assoluta. Chiediamo quindi una strategia complessiva contro la povertà, con un
piano globale che tenga conto delle varie problematiche.
Sul Titolo III “Misure per il disagio”: temiamo che le risorse a disposizione
non saranno sufficienti, giacché da una disamina e circoscrivendo i beneficiari
alle sole famiglie in povertà con figli minori, ogni nucleo otterrebbe circa
1.250 euro all’anno, molto meno dei contributi che i Comuni già erogano senza
questi finanziamenti.
Le fondazioni bancarie alimentano il “Fondo per il contrasto della povertà
educativa”, in cambio una riduzione fiscale. Concretamente lo Stato riconoscerà
un credito d’imposta pari al 75% del versamento effettuato alle fondazioni
bancarie che finanzieranno determinati progetti di rivolti, in particolare, ai
minori in condizione di povertà. Il credito d’imposta alle fondazioni ci fa
comprendere che nella proposta di legge di Stabilità non si consideri la lotta
alla povertà all’interno di un ragionamento più ampio sulle politiche di redistribuzione.
Crediamo che il reperimento di risorse dai redditi più alti o dai grandi
patrimoni sia più efficace per favorire il welfare, senza attendere atti di
generosità da parte delle fondazioni bancarie. Il benessere dei cittadini e
delle persone in povertà ha sempre meno bisogno della beneficenza e sempre di
più dei diritti sociali .
Inoltre ci appare del tutto evidente l’impossibilità di configurare nelle
Misure contro il disagio una misura di reddito minimo, essendo gli stanziamenti
assolutamente insufficienti persino a coprire l’intera platea di persone in
condizione di povertà assoluta. Come sapete, rispetto a questo tema l’Italia
continua a rimanere drammaticamente indietro rispetto al resto d’Europa,
continuando ad essere l’unico paese insieme alla Grecia ad non aver mai
previsto delle forme di sostegno del reddito. Due paesi con un alto tasso di
povertà, non a caso.
E ancora: leggiamo che è decisione del Governo di eliminare l’imposta sugli
immobili di proprietà (IMU). Noi crediamo che cancellare totalmente questa
imposta rischia di ridurre il gettito delle entrate verso gli enti locali,
erogatori di servizi sociali essenziali: assistenza domiciliare per anziani e
disabili; attività educative per minori; sostegni alle famiglie. Vi chiediamo di
mantenere tale imposta esentando coloro che hanno redditi inferiori a 25.000,00
euro annui, siano pensionati o lavoratori”.
Ufficio Stampa Cilap, Nicola Perrone, 329.0810937 – ufficio.stampa@cilap.eu
– www.cilap.eu
Il Cilap chiede una audizione al senato sulla Legge di Stabilità
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