Coronavirus, la dichiarazione del Consiglio UE

Il Consiglio dell’Unione Europea si è riunito lo scorso 12 febbraio 2020 per fare il punto sulle implicazioni della diffusione del virus COVID-19, scoppiato in Cina lo scorso dicembre e dichiarato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) un’emergenza sanitaria pubblica internazionale.

Il Consiglio loda la pronta risposta dell’UE, degli Stati membri, della Commissione, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e del Comitato per la sicurezza sanitaria (HSC). A fronte della possibile pandemia, il Consiglio chiede di intensificare la cooperazione sia a livello europeo che internazionale.

Consapevole del fatto che la situazione sia ancora in divenire, l’UE e i suoi Stati membri dovrebbero continuare a coordinarsi per affrontare al meglio la minaccia, prevenendo ulteriori trasmissioni del virus 2019-nCoV. A tal fine, il Consiglio dell’Unione europea ha adottato le seguenti conclusioni:

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

  1. RICONOSCE che i focolai di nuove malattie trasmissibili come COVID-19 sono potenziali minacce globali per la salute pubblica, in particolare a causa della velocità e della frequenza degli spostamenti internazionali, propri di un mondo globalizzato;
  2. RILEVA che i casi confermati di COVID-19 sono causati da un virus in grado di trasmettersi da uomo a uomo;
  3. PRENDE ATTO del piano strategico di preparazione e risposta per 2019-nCoV pubblicato dall’OMS il 3 febbraio 2020, che mira a contrastare l’ulteriore trasmissione del virus 2019-nCoV in Cina e in altri Paesi, e a mitigare l’impatto dell’epidemia. Perciò sono richiesti finanziamenti a sostegno dell’istituzione di un coordinamento internazionale per le operazioni di risposta all’emergenza ma anche di ricerca;
  4. ESPRIME la sua solidarietà con le persone colpite dal virus e con i Paesi in difficoltà, in particolare la Cina, e DICHIARA la sua disponibilità ad esaminare, insieme alla Commissione e in collaborazione con l’OMS e le autorità di paesi terzi, tutti i possibili mezzi per fornire assistenza;
  5. RICORDA che l’UE e i suoi Stati membri coordinano e cooperano strettamente nel campo della sicurezza sanitaria, attuando misure di pianificazione e risposta, conformemente alla decisione n. 1082/2013/UE relativa alle gravi minacce transfrontaliere per la salute, e la decisione n. 1313/2013 /UE relativa a un meccanismo comunitario di protezione civile (UCPM) per le emergenze sanitarie;
  6. SOTTOLINEA l’importanza della rapidità delle azioni intraprese insieme alla Commissione, nel quadro dei regolamenti sanitari internazionali dell’OMS (IHR), attraverso un sistema di coordinamento, che comprende la tracciabilità dei contatti e la comunicazione immediata dei rischi. Si consideri anche la condivisione di tutte le informazioni sulla prevenzione e la programmazione di misure all’interno dell’HSC e del Early Warning and Response System (EWRS), finalizzate alla tutela della salute pubblica;
  7. ACCOGLIE CON FAVORE la risoluzione sul rafforzamento della preparazione alle emergenze sanitarie; Attuazione del Regolamento sanitario internazionale (IHR, 2005), adottato dal Consiglio Direttivo dell’OMS l’8 febbraio 2020;
  8. ACCOGLIE CON FAVORE anche i lavori già in corso presso l’OMS, la Commissione, l’ECDC e l’HSC, in particolare sull’orientamento ad una cooperazione e gestione comune dei casi e delle informazioni ai viaggiatori;
  9. SOTTOLINEA l’importanza del lavoro dell’ECDC sull’orientamento tecnico relativo alla analisi, la valutazione del rischio e il trattamento delle persone infette, nonché la protezione degli operatori sanitari coinvolti; l’impegno dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) sul fronte dei trattamenti, dei vaccini e della ricerca; il lavoro dell’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (EASA) sulla salvaguardia della salute pubblica in relazione ai viaggi aerei; la prontezza di altre agenzie UE;
  10. ACCOGLIE CON FAVORE la rapida attivazione delle disposizioni UE in materia di risposta politica alle crisi (IPCR), privilegiando la condivisione delle informazioni e del meccanismo di protezione civile dell’Unione, nonché i rafforzamenti dell’assistenza consolare rispetto al COVID-19;
  11. RICONOSCE che l’efficacia delle misure nazionali adottate alle frontiere dell’UE per proteggere la salute pubblica, può essere ulteriormente potenziata rafforzando il coordinamento già in corso tra gli Stati membri e la Commissione, nel quadro delle raccomandazioni dell’OMS;
  12. RICONOSCE che la risposta alle gravi minacce transfrontaliere per la salute richiede un’azione intersettoriale coordinata a livello nazionale, comunitario e internazionale, e accoglie con entusiasmo il sostegno della Commissione, del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) e di tutte le pertinenti agenzie UE;

13. SOTTOLINEA l’importanza di rafforzare il ruolo dell’OMS nella gestione dell’epidemia, basato, tra l’altro, su contributi coordinati dell’UE, in particolare per garantire scambi in tempo reale di dati utili;

14. EVIDENZIA la necessità di sviluppare un approccio coordinato con l’OMS, anche esplorando le possibilità di finanziamento volontario, per supportare i Paesi con sistemi sanitari deboli, in conformità con il principio di solidarietà globale;

15. ESORTA gli Stati membri ad agire insieme, in cooperazione con la Commissione, in maniera proporzionata e adeguata, in linea con le raccomandazioni dell’OMS e il parere dell’ECDC, tenendo conto delle seguenti linee:
a) adottare le misure necessarie e appropriate per garantire la protezione della salute pubblica, tenendo conto della particolare attenzione da prestare a tutte le forme di viaggio internazionale. Tali misure dovrebbero garantire in particolare che:
• tutti i punti di ingresso nell’UE dispongano dei mezzi per fornire le informazioni alle persone su come richiedere un’adeguata consulenza medica e una eventuale assistenza;
• siano in atto piani che diano assistenza adeguata in ambito sanitario per i casi sospetti e confermati del virus 2019-nCoV, nonché per eventuali ulteriori azioni necessarie come la traccia dei contatti avvenuti;
• le informazioni siano fornite, in tutta l’UE, ai viaggiatori internazionali, in arrivo o in transito dalle aree interessate e che tali persone possano essere rintracciate;
• ove giustificato da circostanze, ai viaggiatori in arrivo o in transito dalle aree interessate può essere chiesto di fornire informazioni sui contatti avuti fino a quel momento;

• assistenza e informazioni siano fornite agli operatori sanitari e alle persone in generale;
• il personale ospedaliero goda di una protezione specifica e si conformi alle raccomandazioni dell’OMS emesse sulla base dell’IHR, dell’HSC, dell’ECDC e dei piani nazionali;
b) sviluppare un coordinamento tra gli Stati membri per garantire l’efficacia di tutte le misure, comprese, se necessario, quelle relative ai viaggi, salvaguardando nel contempo la libera circolazione nella UE, affinché sia garantita una protezione ottimale della salute pubblica e aumenti la consapevolezza delle persone in merito a COVID-19;
c) nel campo del monitoraggio e della sorveglianza, condividere continuamente informazioni sull’evoluzione del virus 2019-nCoV attraverso le strutture europee e internazionali esistenti, conformemente all’IHR e alla decisione n. 1082/2013/UE;
d) nel campo della diagnosi e del trattamento, in conformità con la decisione n. 1082/2013 / UE e in conformità con l’articolo 44 dell’IHR, continuino a dimostrare solidarietà e cooperazione nell’elaborazione di linee guida comuni per la gestione dei vari casi;
e) nel settore della comunicazione, utilizzando, se è il caso, l’HSC e la sua rete di comunicatori, per fornire informazioni uniformi e precise, puntuali e coerenti, corredate da prove e dati. La disinformazione può essere molto dannosa;
f) nel campo della ricerca, cooperare strettamente tra loro e, se opportuno, con l’industria e il mondo accademico, per facilitare lo sviluppo di un vaccino pilota contro COVID-19 e lo sviluppo di sistemi diagnostici e antivirali;

16. INVITA la Commissione a:
a) facilitare la condivisione intersettoriale di informazioni e la cooperazione tra gli Stati membri, in particolare in materia di sorveglianza, valutazione del rischio, gestione del rischio e sviluppo di contromisure al COVID-19;
b) all’interno dell’HSC e, in caso, nell’ambito dell’UCCPM, sostenere le proposte di contrasto alle successive possibili fasi dell’epidemia, sulla base delle informazioni scientifiche disponibili;
c) attivare i meccanismi di finanziamento esistenti per sostenere la cooperazione tra gli Stati membri nella risposta alle minacce causate da COVID-19 nell’ambito dei programmi e delle attività UE esistenti;
d) continuare a esaminare tutte le vie percorribili, in particolare gli appalti congiunti, per facilitare l’accesso necessario ai dispositivi di protezione individuale, al fine di ridurre al minimo le potenziali carenze;
e) promuovere tra gli Stati membri l’adozione di misure appropriate per salvare vite umane e minimizzare il rischio di un aumento dei casi COVID-19, nonché l’applicazione coerente di norme per le contromisure non farmaceutiche, compresi l’isolamento, la quarantena e il distanziamento sociale, in linea con i pareri scientifici dell’ECDC e dell’OMS;
f) in collaborazione con l’EMA e le agenzie nazionali per i medicinali, valutare le conseguenze di minacce sanitarie globali come COVID-19 per la disponibilità di medicinali nell’UE e la sicurezza delle catene di approvvigionamento;
g) rafforzare il sostegno alla rete di comunicazione del Comitato per la sicurezza sanitaria, in linea con la decisione n. 1082/2013/UE, sul tema delle gravi minacce transfrontaliere per la salute.

Il testo originale (Eng):
https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-6013-2020-INIT/en/pdf

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