Il Cilap, sezione italiana della Rete europea di lotta contro la povertà (EAPN), e la Fondazione Albero della Vita, pubblicano un libretto ‘Verso il benessere dei bamini e dei ragazzi in Europa’, e scrivono al ministro Poletti: “La povertà dell’infanzia è un fenomeno tristemente diffuso. Si rende necessario un piano ampio di contrasto alla povertà dell’infanzia”.
Roma, 20 novembre 2014 – In occasione di questo 25esimo anniversario della Convenzione dei Diritti del Fanciullo, il Cilap, sezione italiana della Rete europea di lotta contro la povertà (EAPN), e la Fondazione Albero della Vita hanno divulgato il libretto “Verso il benessere dei bambini e dei ragazzi in Europa”, edizione della pubblicazione europea, arricchita con un focus specifico sull’Italia.
Le due organizzazioni scrivono al Ministro Giuliano Poletti: “La povertà dell’infanzia è un fenomeno tristemente diffuso in Europa, che colpisce in Italia quasi 4 milioni di bambini. Sono 2 milioni 382mila –
quasi un bambino su cinque – i minorenni in
povertà relativa (23% vs. 20,3% nel 2012 e 17,6% nel 2011): le difficoltà di
reddito e di accesso a molti servizi delle loro famiglie non permette a
moltissimi minorenni di partecipare ad attività di svago culturale, sportivo e
aggregativo, penalizzando le loro opportunità di crescita, il loro benessere
attuale e futuro. Il dato riferito ai minorenni in povertà assoluta è ancora
più allarmante: il numero degli under 18 in questa condizione è cresciuto a
dismisura dal 2007 al 2013 (da 482 mila a 1 milione 434 mila), raddoppiando
negli ultimi due anni. A questi bambini e ragazzi può mancare un’alimentazione
regolare e di buona qualità, cure sanitarie, un’abitazione adeguata e riscaldata,
vestiario sufficiente e adatto.
“Siamo profondamente convinti che la povertà è, per adulti e bambini, mancato
accesso alle esperienze fondamentali che determinano il benessere di una
persona: favorirne l’accesso consapevole e partecipato è parte determinante di
un’azione integrata e coordinata di contrasto alla povertà dell’infanzia. La
Raccomandazione della Commissione Europea Investing in Children, faro
orientante nell’indicare la direzione strategica degli interventi a contrasto
della povertà dell’infanzia, evidenzia tre pilastri: l’accesso a risorse
sufficienti, a servizi di qualità a un costo sostenibile, la partecipazione dei
minorenni.
Benché sia da accogliere favorevolmente l’incremento, nella legge di stabilità
2015, di stanziamenti annui per l’iniziativa social card in risposta al
fenomeno della povertà della famiglia e dell’infanzia, a decorrere dal prossimo
anno, raccomandiamo particolarmente il vostro impegno per stabilirne un
utilizzo che possa realmente mettere al centro l’infanzia e creare le
condizioni perché il nucleo familiare possa ripristinare condizioni di
benessere per i figli minorenni e il nucleo familiare stesso.
Si rende necessario un piano ampio di contrasto alla povertà dell’infanzia, a
partire dalla nascita, incentrato sul sostegno alle famiglie più fragili, alle
loro competenze, favorendo un adeguato accesso a risorse, servizi e opportunità
di qualità a costi accessibili e la loro attiva partecipazione; trovando un
giusto equilibrio tra politiche universali e politiche mirate a minorenni e
famiglie con maggiori difficoltà. Il piano deve prevedere obiettivi
quantificabili di lotta alla povertà dell’infanzia, coerenti con gli obiettivi
nazionali di riduzione delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale
nell’ambito della Strategia Europa 2020.
Solo un approccio multidimensionale può infatti vincere la povertà minorile
agendo su questi fronti: favorire la partecipazione dei genitori al mercato del
lavoro e la conciliazione con la vita familiare, l’accesso a prestazioni in
denaro e servizi in base alle condizioni del nucleo familiare; ridurre le
diseguaglianze sin dalla più tenera età investendo nei servizi per la prima
infanzia, rafforzando il sistema educativo sulla parità delle opportunità,
migliorando la risposta dei servizi sanitari, l’assegnazione degli alloggi, i
servizi di assistenza alle famiglie nello sviluppo delle proprie competenze
genitoriali.
Occorre inoltre inglobare il contrasto alla povertà dell’infanzia e la
promozione del benessere come priorità nelle diverse politiche sociali ed
economiche – mainstreaming – finalizzate alla strategia di crescita del
Paese, prevedere un’accurata valutazione del loro impatto sui bambini,
integrare le diverse istituzioni e competenze per una regia unica e più efficace
degli interventi a favore dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Ufficio Stampa Cilap-Eapn, Nicola Perrone, ufficio.stampa@cilap.eu