Aperte le candidature per partecipare alla ricerca sociale europea “Working, Yet Poor”

Nel 2019, 8 Università europee e 3 reti europee tra cui EAPN, hanno lanciato il progetto di ricerca “Working, Yet Poor sulla povertà lavorativa, concentrandosi su quattro gruppi di lavoratori più gravemente colpiti: dipendenti a tempo pieno poco qualificati, lavoratori atipici, lavoratori autonomi e lavoratori occasionali o lavoratori a “zero ore” . Il progetto è finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020 e ha una durata di 3 anni, dal 1 ° febbraio 2020 al 2023.

La crisi del coronavirus ha aggravato la povertà lavorativa nell’UE e per una risposta adeguata è necessaria una potente serie di misure sul mercato del lavoro e sul welfare.

A causa del Covid-19, praticamente tutti i paesi dell’UE sono o sono stati in lockdown, nel tentativo di “appiattire la curva” di nuove infezioni. Questi blocchi hanno enormi implicazioni per la società in generale e sul lavoro in particolare.

Qualsiasi riflessione su come la pandemia sta influenzando la povertà lavorativa e le disuguaglianze in Europa dovrebbe considerare la natura multiforme di questi fenomeni e il ruolo delle istituzioni europee nel combatterli.

L’obiettivo di Working Yet Poor (WorkYP) è lo studio del crescente numero dei lavoratori a rischio di povertà. 

QUESTO PROGETTO MIRA A:

·        scoprire le ragioni di tale fenomeno

·        elaborare raccomandazioni ai legislatori dell’UE e degli Stati membri

·        rafforzare il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, in particolare i suoi principi di salari equi e adeguati e di protezione adeguata per tutti i tipi di occupazione.

IN COSA CONSISTE IL PROGETTO:

Sono stati scelti sette paesi rappresentativi in base alla loro area geografica e ai loro diversi sistemi sociali e ordinamenti giuridici, vale a dire Svezia, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Germania e Polonia. In ciascuno di questi paesi sono stati identificati quattro gruppi di persone particolarmente vulnerabili e sottorappresentate (VUP) le cui condizioni svantaggiate impediscono il pieno godimento della cittadinanza dell’UE:

·        lavoratori a basso salario

·        lavoratori autonomi

·        lavoratori con contratti flessibili

·        lavoratori occasionali / zero ore / gig economy.

CHI SONO I PROMOTORI DEL PROGETTO:

Ente capofila: Università di Lussemburgo

Enti partner:

  1. University of Luxemburg (LU)
  2. Università di Bologna (IT)
  3. Goethe University of Frankfurt (DE)
  4. University of Leuven (BE)
  5. Tilburg Univeristy (NL)
  6. Erasmus University (NL)
  7. University of Lund (SW)
  8. University of Gdansk (PL)
  9. OSE Observatoire Social Européenne (BE)
  10. Fondazione Giacomo Brodolini (IT)
  11. EAPN European Anti-Poverty Network (BE) con 4 reti: Italia (Cilap), Olanda, Polonia e Lussemburgo.

COSA CHIEDIAMO:

Cerchiamo 4 lavoratori e lavoratrici che rientrino nelle seguenti tipologie e che vogliano partecipare a questo studio, condotto dall’Università di Bologna:

· lavoratori/trici a basso salario

· lavoratori/trici autonomi/e

· lavoratori/trici con contratti flessibili 

· lavoratori/trici occasionali / zero ore / gig economy.

A CHI RIVOLGERSI PER INFORMAZIONI:

Cilap Eapn Italia – Dott. Vito Telesca

Email: vitoltelesca@gmail.com; info@cilap.eu

Le candidature sono aperte fino al 5 ottobre 2020

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